Cos’è una psicoterapia?

Il termine psicoterapia deriva dal greco antico: psiche= anima; terapia= cura
. Si tratta di un percorso di trattamento dei disturbi psicologici che prevede degli incontri con uno psicoterapeuta per aiutare il paziente a vivere meglio. Lo scopo della psicoterapia è promuovere un cambiamento tale da alleviare in modo stabile alcune forme di sofferenza emotiva. Nel panorama nazionale e internazionale esistono molte forme di psicoterapia.

Che differenza c’è tra uno psicologo, uno psicoterapeuta e uno psichiatra?

Psicologo, psicoterapeuta e psichiatra sono 3 figure professionali spesso confuse tra loro. Lo Psicologo è colui che ha conseguito una Laurea in psicologia, ha effettuato un tirocinio di un anno per poter sostenere l’Esame di Stato e iscriversi quindi all’Albo degli Psicologi. Può occuparsi di molteplici settori (clinica, scuola, sport, lavoro, comunità, ambito giuridico, ecc.).

Lo Psicologo che esercita una professione con finalità sanitarie si occupa di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione oltre alle attività di ricerca e didattica nell’ambito della psicologia; lo Psicologo effettua colloqui di sostegno e può effettuare valutazioni tramite somministrazione di appositi test. Lo Psichiatra, invece, ha conseguito una Laurea in Medicina e Chirurgia e successivamente ha conseguito la specializzazione in Psichiatria. Lo Psicoterapeuta può essere sia uno Psicologo che uno Psichiatra, ma oltre a ciò deve aver conseguito la Specializzazione in psicoterapia riconosciuta dallo Stato della durata di almeno 4 anni ed essere iscritto all’Albo professionale. Lo Psicoterapeuta è lo specialista che attraverso strumenti clinici (diagnosi, eziologia, pianificazione del trattamento, setting) e attraverso la relazione umana (empatia, ascolto, fiducia, alleanza terapeutica), è in grado di accompagnare la persona in un processo di cambiamento, volto al raggiungimento di un miglior stato di equilibrio.

Quando è opportuno contattare lo psicoterapeuta?

Ci sono momenti nella vita in cui è importante avere una persona affidabile e competente alla quale chiedere aiuto. Semplicemente per fare un bilancio degli anni vissuti, e un progetto per gli anni a venire. O perché nel corso del tempo la fatica, il disagio, il malessere – emotivo, mentale e fisico – sono cresciuti fino a divenire insostenibili.

Qual è il metodo psicoterapico migliore?

Non si può definire un metodo migliore rispetto a un altro: ognuno è valido per gli scopi per cui è stato pensato e sviluppato.

La Terapia breve strategica. Il modello breve strategico è un approccio breve alla soluzione di problemi psicologici, che si svolge con un numero contenuto di sedute. Il suo obiettivo è eliminare i comportamenti disfunzionali per i quali la persona cerca assistenza, e produrre un cambiamento nella modalità attraverso cui la persona percepisce e costruisce la propria realtà. A differenza di altri orientamenti, il terapeuta strategico s’interessa di tutte e 3 le seguenti aree:

  • la funzionalità o disfunzionalità del comportamento;
  • il vissuto emotivo della persona;
  • il suo modo di interagire con gli altri e con se stesso, e di costruire la propria realtà.

La Terapia cognitivo-comportamentale. La TCC rappresenta l’applicazione del metodo scientifico alla psicoterapia. Si basa sui contributi della ricerca internazionale, ed è un insieme articolato di metodologie d’intervento in continua evoluzione.
Già nel suo nome sono indicati gli elementi che ne fondano la struttura scientifica: si occupa infatti dell’aspetto cognitivo e di quello comportamentale dei problemi psicologici, con particolare attenzione al loro rapporto con la sfera emozionale e con l’ambiente esterno.

La Terapia sistemico-relazionale. Al pari della Terapia strategica la Psicoterapia sistemica è orientata più alla comprensione di come un disturbo si mantenga, mettendo a punto i metodi più rapidi per la sua risoluzione. Essa agisce su quello che gli individui fanno e come lo fanno.

La Terapia costruttivista. La Psicologia dei costrutti personali nasce nel 1955 dalla teoria e dal corposo impianto filosofico di Kelly. L’oggetto e soggetto è la persona nella sua globalità, intesa quale attiva costruttrice di teorie d’interpretazione del mondo e della realtà. La realtà non esiste indipendentemente da chi la osserva (realismo), né è un semplice artificio mentale del soggetto pensante (idealismo), ma è dipendente da chi la guarda ed è vincolata dal sistema che conosce e dalle le sue caratteristiche.

La Psicoanalisi. La peculiarità della psicoanalisi è la distinzione tra l’io e l’inconscio. La Psicoterapia psicoanalitica tratta i problemi psicologici (sia i più che i meno gravi) orientandosi sulla parola del soggetto. Ciò che distingue l’ascolto della parola effettuato da uno psicoterapeuta non analitico, è che lo psicoanalista opera una distinzione tra la parola che viene dall’Io (quella di cui abbiamo padronanza) e la parola che viene dall’Inconscio (sintomi, lapsus, atti mancati, sogni).

L’approccio della Gestalt. La terapia della Gestalt (Gestalt in tedesco significa forma) nasce a New York intorno agli anni ’50, dalle intuizioni di Perls e dei suoi collaboratori. L’organismo soddisfa i propri bisogni psicologici e fisiologici attraverso un processo omeostatico di continua ricerca dell’equilibrio. Secondo Perls, un bisogno insoddisfatto costituisce una Gestalt incompleta, che pone la necessità di un suo completamento, da ciò si evince che ogni esperienza segue in modo naturale un processo che viene definito ciclo del contatto.